Mio fratello aviatore (G.Kuzminac - S.Contin) Mi ricordo che allora non voleva studiare Gli piaceva guardare fuori dalla finestra le nuvole passare. Osservava per ore gli aeroplani di carta disegnati a matita contro i raggi di sole, dentro il naso le dita. Per il suo compleanno una giacca di pelle, se ci sono le stelle la vuole indossare. Ed accende il motore poi di colpo sparisce e non lo vedi arrivare, fino a quando c'e' luce per potersi orientare, quella cosa che vedi ma non sai cosa sia e' mio fratello che parte e non puo' farsi male c'e' del fumo in coda e poco dopo una scia lontano... lontano. Mio fratello aviatore ha compiuto vent'anni ogni giorno e' un mistero Ogni giorno e' diverso, una volta si e' perso per tornarsene a casa ha inseguito gli uccelli mentre il soffio del vento gli spettinava i capelli. Ma una scheggia di piombo nel suo serbatoio e guardando di sotto avvicinarsi la terra ha conquistato lo spazio, una buca perfetta lunga circa sei metri ed ha capito la guerra. Quella voce che senti ma non sai dove arriva E' mio fratello aviatore che ti vuole parlare, se per caso la senti quella voce lontana, e' mio fratello che chiama dalla cima del Guadarrama