IO, MARIO E LE RANE E saranno quindici anni Anzi quasi diciassette Che suo padre disse: "esco a comperare le sigarette" Ma nessuno l'ha più visto E la mamma poveretta Incollata alla finestra Ogni notte lei lo aspetta. Mezzogiorno con le rane Per giocare dentro al fosso Il companatico nel pane Grandi orecchie e ciuffo rosso Lui non ci vedeva bene Non portava mai gli occhiali Mi parlava di ragazze sempre brutte e un po' banali Sua sorella poco seno In mille guai s'innamorò Uno scherzo in mezzo al fieno Se alla prima ci restò Non sapendo cosa fare Si rivolse a padre Pio Per la colpa da espiare Mentre Mario era già zio Mezzogiorno con le rane Per giocare dentro al fosso Il companatico nel pane Grandi orecchie e ciuffo rosso Lui non ci vedeva bene Sempre il naso controvento Ma era il mio migliore amico l'ho difeso contro cento Poi ricordo il nodo in gola Col biglietto alla stazione La mia idea era una sola Di sfondare nella canzone La corriera partì in fretta Salutai dal finestrino Quella vita troppo stretta Mi ubriacava come il vino Non ci siamo più rivisti Poche frasi dagli amici Mesi allegri e giorni tristi Compleanni un po' infelici Ma ritorno quando posso Nella testa ho cose strane E ti aspetto dentro il fosso Per giocare con le rane